Apixaban per il trattamento della tromboembolia venosa associata al tumore
Linee guida recenti raccomandano l'uso orale di Edoxaban o Rivaroxaban per il trattamento della tromboembolia venosa nei pazienti con tumore.
Tuttavia, il beneficio di questi agenti orali è limitato dall'aumentato rischio di sanguinamento associato al loro impiego.
È stato condotto uno studio multinazionale, randomizzato, in aperto, di non-inferiorità con giudizio di esito centrale in cieco.
Sono stati assegnati casualmente pazienti consecutivi con tumore che presentavano trombosi venosa profonda prossimale acuta sintomatica o incidentale o embolia polmonare a ricevere Apixaban ( Eliquis ) orale ( a una dose di 10 mg due volte al giorno per i primi 7 giorni, seguita da 5 mg due volte al giorno ) o Dalteparina ( Fragmin ) sottocutanea ( alla dose di 200 UI per kg di peso corporeo una volta al giorno per il primo mese, seguito da 150 UI per kg una volta al giorno ).
I trattamenti sono stati somministrati per 6 mesi.
L'esito primario era la tromboembolia venosa ricorrente obiettivamente confermata durante il periodo dello studio.
Il principale esito di sicurezza era il sanguinamento maggiore.
La tromboembolia venosa ricorrente si è verificata in 32 pazienti su 576 ( 5.6% ) nel gruppo Apixaban e in 46 su 579 pazienti ( 7.9% ) nel gruppo Dalteparina ( hazard ratio, HR 0.63; P minore di 0.001 per non-inferiorità ).
Il sanguinamento maggiore si è verificato in 22 pazienti ( 3.8% ) nel gruppo Apixaban e in 23 pazienti ( 4.0% ) nel gruppo Dalteparina ( HR 0.82; P=0.60 ).
Apixaban orale è risultato non-inferiore alla Dalteparina sottocutanea per il trattamento della tromboembolia venosa associata a tumore senza un aumentato rischio di sanguinamento maggiore. ( Xagena2020 )
Agnelli G et al, N Engl J Med 2020; 382: 1599-1607
Cardio2020 Onco2020 Emo2020 Farma2020